In un clima di solidarietà e riflessione, la Caritas ha celebrato San Massimiliano, primo obiettore di coscienza, insieme a tutti ragazzi impegnati nel Servizio Civile e tra questi i giovani in “servizio” nella Caritas diocesana. La testimonianza che segue è di uno di loro.. ” Queste giornate, caratterizzate da testimonianze profondamente umane e dal calore di chi lavora quotidianamente per gli altri, ci hanno ricordato il valore della pace e della solidarietà come strumenti per cambiare il mondo, partendo dal basso.
Sono stati due giorni di lavori collettivi e ascolto. Il primo tema affrontato è stato quello della speranza, con uno sguardo rivolto al futuro e ai disordini che ci circondano, grazie agli interventi del premio Nobel per la pace Nicoletta Dentico e dell’operatore di TV 2000 Maurizio di Schino. Un altro tema trattato nella prima giornata è stato il debito estero, una vera e propria spada di Damocle per molti paesi, in particolare per quelle realtà tristemente note come “terzo mondo”. In questo panel, fondamentale per comprendere le dinamiche dei paesi in difficoltà a causa del debito estero, è intervenuto dal Perù Samuel Santiago Machacuay Gomez, il quale ha messo in luce le difficoltà che questi paesi affrontano nel garantire servizi essenziali come sanità e istruzione.
La giornata si è conclusa con uno spettacolo musicale dell’artista “Lotta”, che, attraverso la sua musica, ci ha invitato a riflettere sul tema ambientale.
Le riflessioni della seconda giornata sono partite dal messaggio del Santo Padre Francesco per la 58.ma Giornata Mondiale della Pace: “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. Il grande tema affrontato è stato quello della “giustizia riparativa”, recentemente introdotto nella giurisprudenza italiana. Questo tema è stato presentato da Gherardo Colombo, magistrato in pensione, e ha visto gli interventi di ex detenuti e di persone che operano quotidianamente nell’ambiente carcerario.
La nostra esperienza con Caritas Italiana si è conclusa con un momento di fede: un pellegrinaggio a San Pietro e il passaggio della Porta Santa, terminato con la Santa Messa celebrata da S.E. mons. Roberto Carlo Maria Redaelli.
È stata un’esperienza intensa, di condivisione, fede e speranza, che ci ha spinto a dare, nel nostro piccolo e nel quotidiano, quel qualcosa in più verso il prossimo. Non è mai troppo tardi per fare qualcosa di buono e utile per gli altri e per la società che ci circonda”.






